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Ogni vendemmia è unica, una storia che si scrive sempre nuova

Il racconto di Giuseppe Bino enologo della cantina Amastuola.

Ogni vino non è mai uguale a se stesso nei tempi e nei luoghi, ma è frutto di mille variabili. Ai nostri vini vogliamo dare un segno distintivo, un tratto caratterizzante che faccia dire a chi lo beve “questo è un Amastuola”.
I nostri vini rispettano pienamente e fedelmente quello che il territorio esprime nella sua essenza in termini climatici, pedologici e colturali attraverso la maturazione perfetta delle uve. Ogni anno è una storia diversa da quella precedente, variabile come variabile è il clima per ogni annata. All’enologo non resta che interpretare le variazioni senza servirsi di ricette o protocolli prefissati. Tutto è studiato e applicato caso per caso, osservando i vitigni, assecondandoli attraverso le pratiche agricole più idonee ad essi, sperando nella clemenza del tempo, rispettando il naturale evolversi dei processi di vinificazione, mettendo il nostro sapere e la nostra professionalità al competo servizio di quest’arte. Solo questi fattori ci garantiscono quella eccellente qualità che coincide con l’unicità dei vini Amastuola caratterizzati da una complessità armonica inedita e un’alta bevibilità.

Il Centosassi

Se dovessimo scegliere un padre per la nostra famiglia di vini non avremmo dubbi, questo sarebbe il Centosassi.
Il Centosassi è un grande Primitivo da invecchiamento,. un signore gentile e paziente che aspetta con calma e serenità l’evolversi del tempo.
A narrare con verità questa storia è la sua creazione. Trattandosi di primitivo, le sue delicatissime uve richiedono maggiore meticolosità fin dalla vigna a cui segue un lungo processo di lavorazione in cantina. La fermentazione avviene a basse temperature e la macerazione viene prolungata anche dopo il termine della fermentazione alcolica per diversi giorni. Tutto ciò avviene in tini troncoconici di rovere Allier.
L’affinamento avviene negli stessi tini di rovere dove le uve sono diventate vino, e dura 15 mesi, poi l’elevage in bottiglia per un minimo di 6 mesi ancora.; questi lunghi gradini per arrivare al centosassi raccontano di un processo lento che richiede tanto tempo e pazienza, un processo teso ad esaltare e conservare il suo carattere unico, da ritrovare in bottiglia anche negli anni a seguire.
La temporalità è dunque un fattore qualificante nel Centosassi Amastuola poiché realizza una promessa: riuscire a ritrovare in un vino imbottigliato oggi, e aperto tra dieci o anche quindici anni, un prodotto fresco, fragrante com’è ora, che ci racconti i fasti di quella precisa vendemmia.

Crediamo nei giovani
Come ogni anno collaboriamo con l’Università di Udine, arrivano qui all’Amastuola giovani studenti provenienti da tutta Italia. Menti giovani del primo o secondo anno di Enologia qui vengono per fare non solo tirocini formativi ma un’esperienza di vita e di lavoro direttamente in cantina e con le mani in pasta.
Viviamo momenti simpatici, a volte di tenerezza, perchè i ragazzi conoscono l’enologia sui libri e non hanno ancora avuto modo di vivere direttamente il vino, la cantina e le pratiche enologiche.
Al termine dello stage, come in un blend perfetto dove ogni componente contribuisce con le proprie qualità, noi lasciamo ai ragazzi un po’ della nostra arte ed esperienza, loro ci lasciano un po’ della loro esuberanza e del loro entusiasmo.

Alla prossima vendemmia.
Giuseppe Bino